Giornata della memoria 2025

Gdm_02Lunedì 27 gennaio 2025, in occasione della Giornata della Memoria, una delegazione di studenti della 5^AI e le classi 4^AI e 4^CI dell'IIS Volterra Elia hanno partecipato al corteo cittadino organizzato dall’ANPI di Ancona. Il percorso ha toccato alcune delle pietre d'inciampo disseminate in città per ricordare le vittime delle deportazioni naziste.

Gli studenti della 5^AI Michele, Nicolas e Lorenzo, accompagnati dalla prof.ssa Annamaria Emili, hanno seguito il cammino da Piazza Cavour a Piazza del Plebiscito, fermandosi presso le pietre dedicate ad Andrea Lorenzetti, Antonio Bruno Cagli, Nella Montefiori, Alberto Pacifici e Dante Sturbini. Durante la cerimonia, hanno raccontato la storia di Alberto Pacifici e Dante Sturbini, guidando la riflessione sui gesti eroici e le sofferenze vissute da queste due ultime figure in particolare.Gdm_03

Alberto Pacifici, fiorentino di nascita, fu rabbino prima a Pesaro e poi a Siena; dal 1920 fu vice rabbino della comunità ebraica senigalliese e rivestì il ruolo di chazan ad Ancona, dove diresse il canto di preghiera nella sinagoga. Arrestato alla fine di maggio del 1944 insieme alle due figlie Emma e Ada, i tre furono dapprima detenuti nel carcere di Firenze, poi tradotti al campo di Fossoli, deportati infine ad Auschwitz, dove Alberto e Ada vennero subito assassinati, mentre Emma sopravvisse al lager e portò avanti la memoria del padre. Dante Sturbini, operaio anconetano, dopo l’8 settembre 1943 fu fatto prigioniero dai tedeschi e a ottobre internato nel Campo di concentramento di Neuengamme insieme con 47 prigionieri politici italiani. Trasferito a Drütte, fu costretto al lavoro coatto, privato di ogni forma di dignità, stipato in una stanza con centinaia di altri uomini di lingua, etnia e tradizioni diverse. Diede la vita per salvare i suoi compagni, sottraendo cibo per nutrirli: la lotta per la sopravvivenza divenne in lui solidarietà e sacrificio di sé e la sua umanità sopravvisse all'orrore del lager, diventando un esempio di solidarietà e amore contro l'odio.

Gdm_04Nel corso della mattinata, le classi 4^AI e 4^CI, accompagnate dalle professoresse Annamaria Emili e Cristina Costantini, hanno quindi partecipato alla cerimonia in via Esino 90 e animato la commemorazione di Lamberto Morbidelli sulla pietra d’inciampo a lui dedicata. Gli alunni Andrea, Golam e Loris hanno raccontato la sua tragica vicenda, che può essere considerata un esempio delle difficoltà seguite all’armistizio dell'8 settembre 1943. Egli infatti, richiamato alle armi nel novembre del 1940, fu di stanza in Albania in tre periodi tra il 1941 e il ’43 e proprio lì fu catturato dai nazisti il 9 settembre 1943, all’indomani dell’armistizio. Internato in Germania, a Schleswig Holstein, morì il 2 novembre dello stesso anno presso l’ospedale 5 di Amburgo per la frattura al cranio riportata in seguito a un incidente sul lavoro.

Per gli studenti e per tutti gli intervenuti, la cerimonia ha rappresentato un'occasione sia per riflettere su un periodo doloroso della storia europea da un punto di vista insolito, attraverso un percorso esperienziale basato sulle storie di chi ha vissuto l'orrore della guerra, sia per stimolare la coscienza collettiva ricordando gli atti di eroismo di alcuni protagonisti della storia locale, intrecciandole a una riflessione più generale, illuminata dal faro dei valori antifascisti della Costituzione.

Enorme il valore delle pietre d’inciampo: simboli di memoria e d’identità, oltre a ricomporre vicende personali e familiari, restituendo le vite di coloro che sono stati dimenticati e riportandoli a casa in un atto di rivincita sulla storia, esse rappresentano luoghi di identità e di aggregazione per l’intera comunità. Per questo, ogni sampietrino lucente è una testimonianza silenziosa che invita tutti a custodire la memoria come un tesoro, da condividere e tramandare alle future generazioni.

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