Gli studenti del Volterra–Elia alla scoperta del Don Giovanni di Mozart

 ... tra musica, psicologia e attualità ...

Mercoledì 15 ottobre 2025, un gruppo di nostri studenti ha vissuto un’esperienza di grande spessore culturale partecipando, nell’ambito del progetto “Palcoscenico” e del percorso “Musicadentro”, alla rappresentazione dell’opera lirica in due atti Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart, messa in scena al Teatro Pergolesi di Jesi.

Accompagnati dalle docenti Prof.ssa Stefania Angeletti e Prof.ssa Rossana Basile, hanno preso parte all’iniziativa tredici alunni che nella mattinata del giorno precedente avevano seguito, nell’Aula Multimediale del nostro Istituto, l’avvincente lezione introduttiva del musicologo Cristiano Veroli insieme alla classe 5BSA.

Composta sul finire del Settecento su libretto di Lorenzo Da Ponte, Don Giovanni è un dramma giocoso sospeso tra commedia e tragedia, divino e satanico, inganno e verità, apparire ed essere.
Mozart mette in scena l’eterna tensione tra eros e morte, tra la brama di possesso e la ricerca di senso, anticipando temi psicologici e sociali di grande attualità.

Durante l’incontro preparatorio, il musicologo Veroli ha guidato gli studenti in un viaggio dentro la complessità emotiva e musicale dell’opera, illustrando come Mozart riesca a tradurre i moti dell’animo umano in gorgheggi martellanti, cadenze d’inganno, scale discendenti e contrasti di registro.
La sua analisi ha reso vivida la connessione tra musica e psicologia, restituendo agli studenti un Don Giovanni “umano”, contraddittorio, incapace di pentimento, simbolo di un desiderio deviato che divora chi lo nutre.
Del seduttore seriale e senza scrupoli, che colleziona donne senza alcun rispetto, vengono smascherati tutti i sordidi intrighi rimasti impuniti in vita. Il cinismo, la superbia e il narcisismo sfrenato gli hanno impedito la redenzione e il pentimento, ma luoghi infernali attendono la sua anima, mentre lo spettatore è condotto a provare compassione per il dolore arrecato dal protagonista alle vittime e per quello che esse si sono autoinflitte compiendo scelte scellerate.

Veroli ha attualizzato i temi dell’opera, offrendo spunti di riflessione e mostrando come le dinamiche rappresentate — la manipolazione, le identità camuffate, i consensi forzati, la violenza di genere e le relazioni tossiche — risuonino nel nostro presente anche attraverso i social, dove le “maschere virtuali” sostituiscono spesso i volti reali.
Un parallelo potente che ha catturato l’attenzione dei ragazzi, spingendoli a interrogarsi sul ruolo del desiderio, della libertà e della responsabilità nelle relazioni umane.


Il progetto ha rappresentato non solo un’occasione di educazione musicale, ma un’esperienza formativa a tutto tondo: un modo per vivere l’arte come strumento di consapevolezza, avvicinando gli studenti alla grande tradizione teatrale e alla bellezza della musica dal vivo.

I nostri ragazzi, impeccabili nel comportamento, attenti e partecipi durante tutta la rappresentazione, hanno dimostrato quanto la scuola possa essere un luogo di cultura viva e di emozione condivisa.

Un sentito ringraziamento va al personale del Teatro Pergolesi di Jesi, che ha contribuito a rendere l’esperienza ancora più significativa con la professionalità e la gentilezza che lo contraddistingue. Grazie di cuore anche ai docenti accompagnatori, che hanno accolto con entusiasmo l’iniziativa, e ai genitori, che hanno collaborato permettendo ai ragazzi di partecipare, anche con il rientro in tarda serata.

Un altro piccolo grande passo verso una scuola che educa alla bellezza e alla responsabilità attraverso l’arte!